We're the indiependent rock-music scene!!!

lunedì, settembre 26, 2005

Godspeed You! Black Emperor - "F#A# infinity"


1998 - Cranky
Parlare dei Godspeed è una cosa assai complessa. Qui ci si lascia alle spalle il concetto di musica, gruppo, canzone, rock; anche il concetto stesso di "tempo" si dimentica, perchè una volta che ci si lascia andare al vortice di questi pazzi canadesi, è finita!F#A#infinity è il primo disco della band sotto un etichetta discografica. Piccola(e indipendente ovviamente), ma grande abbastanza da riuscire a portare la loro musica fuori dai confini nazionali.
Quando la CRANKY, nel 1998, decise di dar loro l'opportunità di registrare un prodotto curato, la band contava ancora 20 elementi, che dopo la pubblicazione sono andati via via riducendosi all'attuale formazione a 9. Musica per intenditori. Quasi sacra direi. Un progetto artistico senza precedenti. Il gruppo, propone attraverso le intricate(e lunghissime) strutture dei brani (3 per un totale di 63 minuti di musica!!!!) qualcosa di paragonabile solo a se stessa. E' quasi del tutto impossibile descrivere la loro musica a chi non li ha mai sentiti. Subito viene in mente di partire parlando della musica classica ma il più delle volte è un po pericoloso sbilanciarsi in questo senso, quando si parla comunque di rock(per lo meno, l'attitudine lo è)."The Dead Flag Blues" è il titolo del primo brano del disco. Tappeto sonoro. Una voce grossa recita un testo, con fare solenne. Pian piano le chitarre e gli archi cominciano ad emergere per poi restare soli al centro della scena. Riverberi di ogni tipo. La macchina Godspeed comincia a muoversi. La prima cosa che appare subito chiara è la tristezza dolce-amara di cui sono cariche le chitarre ed i violini. Dopo un inframezzo in cui si sente il suono di una locomotiva, la canzone comincia a ricomporsi disordinatamente.Il secondo brano, non chè quello a mio parere più impressionante di tutto il disco, è "East Hastings". Mai sentito un crescendo così potente in vita mia. Le capacità evocative che hanno i Godspeed, fanno restare letteralmente senza fiato. Ci si trova,da un momento all'altro, catapultati dalla quiete di arpeggi ricchi di riverberi e delay, dentro marce con incalzanti violini e violoncelli che scandiscono il tempo fino all'entrata in gioco di tutti gli elementi della band. Il brano è un vero e proprio pistone che spinge incessantemente nel cervello dell'ascoltatore, fino a paralizzarlo in ascolto...in attesa che questa situazione si spezzi. Quando arriva l'esplosione finale è come una liberazione, perchè se fosse durato solo un secondo in più saresti esploso anche tu con tutto quello che ti circonda. Poi il brano si ritrare in rumore e samples effettati fino al terzo brano: "Providence". Questo più di tutti è il brano che fa capire in quanti tempi, i Godspeed, suddividano i brani(come nella musica classica). Alla fine il pezzo risulta essere un collage di emozioni, come una pagina di un diario segreto, sulla quale sono incollate diverse foto; ogniuna delle quali è un'emozione fortissima...a volte anche dolorosa.Questo primo album del gruppo preannuncia già quello che sarebbe diventato in seguito questo "collettivo" di canadesi, perdutamente dediti al rock indiependente e contro le major e i gruppi che ne fanno parte.La loro è più che altro una battaglia personale per la liberazione della musica.Consiglio vivamente questo disco a chiunque cerchi delle emozioni forti dalla musica e che abbia soprattutto una grande pazienza e dedizione nell'ascolto. HOPE!

Christian

Tracklist:
1 The dead flag blues
2 East Hastings
3 Providence

Lineup dell'epoca: Aidan, Bruce, Thea, Dave, Moya, Mauro, Thierry, Norsola, Efrim, Christophe, Steph, Sylvain, Colin, Jesse, Dan O., D., Shnaeberg, Peter, Grayson and Amanda