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mercoledì, settembre 28, 2005

Neurosis - "The Eye of Every Storm"




2004 - (Neurot Records)
The Eye of Every Storm è esattamente quello che annuncia il titolo: immaginatevi di essere all’interno di uno dei fenomeni più maestosi, terrificanti e potenti che la natura possa generare, e da lì osservare quello che vi succede attorno. Ecco come ci si sente, a piazzare nel lettore l’ultimo lavoro dei Neurosis, storica band di Boston, in attività da ben vent’anni. Per chi di voi ha già familiarità con questo combo, non sarà difficile notare che sono giunti alla metabolizzazione di tutti i generi che gli potrebbero essere affibbiati: post-rock, hardcore, metal, post-hardcore, indie, blues… Partendo dalle pulsazioni minacciose di Burn, che serpeggiano in un crescendo che sfocia in ambienti tanto cari ai Tool di Adam Jones, proseguendo sui toni più post- e blues di No River to Take Me Home e The Eye of Every Storm, fino all’essenza del disco, composta dalla triade A Season in the Sky, Bridges e I Can See You. Qui si mescolano progressioni Floydiane e surrealismo visionario, sprazzi elettronici e rumoristici (Dio benedica Steve Albini), e per finire, una meravigliosa composizione acustica sulle tracce dei lavori solisti del cantante/chitarrista Von Till. Certo, TEOES non è un disco facile, come d’altronde non lo fu A Sun that Never Sets, altro capolavoro della band, ma sono indubbiamente lavori che trascendono i normali canoni di valutazione. Già, qui non si tratta di valutare la bravura o meno di una band (non si arriva a vent’anni di vita avendo fatto cazzate), si tratta più di relazionarsi ai loro lavori come si farebbe con un quadro, od un film, lasciandosi suggestionare dalle immagini che Kelly e compagni ci portano alla mente, assaporando i toni cupi e rarefatti degli intermezzi di Bridges, e le esplosioni che li circondano (che onestamente penso siano gli attacchi di chitarra più pesanti che esistano), così come le magistrali stratificazioni di distorsione, l’immensa varietà sonora delle chitarre…tutto in questo disco è incantevole. Proprio come una tempesta. Concludendo, The Eye of Every Storm è un capolavoro per palati fini. Un capolavoro come oggi ne esistono pochi, un’opera che si avvicina più al concetto di “esperienza sonora” da vivere in ogni suo momento.

Nicola

Tracklist:

01. Burn
02. No River to Take Me Home
03. The Eye of Every Storm
04. Left to Wander
05. Shelter
06. A Season in the Sky
07. Bridges
08. I Can See You

Formazione:
Steve von Till: chitarra, voce, percussioni
Scott Kelly: basso, voce
Dave Edwardson: basso, voce
Jason Roeder: batteria
Noah Landis: tastiere, campionamenti, nastri
Pete Inc.: visuals