We're the indiependent rock-music scene!!!

mercoledì, ottobre 12, 2005

Silver Mt. Zion Memorial Orchestra & Tra-la-la Band With Choirs - "Pretty Little Lightning Paw EP"

2004 - Constellation
Non sto a fare tutta la storia dei Silver Mt. Zion adesso...se siete qui dovreste saperla, altrimenti vale lo stesso che ho detto per Nick Cave. Dico solo che sono una costola dei Godspeed You!; tanto basta.Il "Pretty Little Lightning Paw EP" è un piccolo cofanetto di meraviglie. Quattro tracce che esprimono quattro aspetti diversi della musica della band canadese. Il pezzo d'apertuna: "More Action! Less Tears!" da tutta l'impressione di essere qualcosa come un soundcheck...ogni strumento sembra che stia confusamente seguendo una melodia tutta sua, che però si incontra in più punti, un po spaesando l'orecchio. Un pezzo sobrio. Non è sobria invece "Microphones In The Trees"; anzi: è uno dei pezzi più tristi che il gruppo abbia mai composto a mio parere. Però è bella, intensa e ricca di un pathos indescrivibile. Efrim ha un modo di cantare che non è propriamente definibile come "canto"...piuttosto diciamo che si lamenta. Crea delle nenie sulle note struggenti di chitarra, da lui stesso intessute. Il coro, poi, fa il resto. Delay un po qua e un po la, e tanta tristezza. Il terzo pezzo è anch'esso triste, ma più legato a sonorità melodiche quasi gitane. Violino a capeggaire su tutto e a serpeggiare con la sua atmosfera tesa e tenebrosa. Poi, è come se le nuvole ricoprissero tutto. "There's A River In The Valley Made Of Melting Snow" è come la fine di un film, in cui i protagonisti restano soli a pensare a tutto, guardando fuori dalla finestra, oppure seduti da qualche parte. Partono poi i titoli di coda...lentamente...e ci si dimentica che questa è solo musica......dissolvenza.

Christian

Tracklist:
1 More action ! less tears !
2 Microphones in the trees
3 Pretty little lightning paw
4 There's a river in the valley made of melting snow

Meanwhile, Back in Communist Russia - "My Elixir; My Poison"


2003 – Truck Records Sigarette. Bicchieri di vino sporchi di rossetto, lasciati a metà in una stanza in penombra. Lacrime e mascara. Vendetta. Rancore represso, vecchio di secoli. Un viso familiare riconosciuto di sfuggita, in mezzo alla folla di un grigio mattino londinese. Malinconia. Sigarette. È la voce di Emily Gray, cantante dei defunti Meanwhile Back, in Communist Russia. Attorno ai suoi monologhi sussurrati si adagiano scomposte melodie sintetiche, delay, ritmi elettronici casalinghi e straminimali, qualche sporadica esplosione di chitarra. Minimalismo e pathos, questo sono i Meanwhile Back. La sintesi del gran calderone chiamato Post-Rock. Li hanno definiti “Lydia Lunch che incontra i Mogwai”. Si, è giusto: malata e sinistra la prima, atmosferici e carichi di emozione i secondi. Il paragone ci sta. Ma con qualche sigaretta in più.
Nicola

Tracklist:
01. Th5
02. Anatomies
03. Chinese Lanterns
04. Realization
05. Heliotrope
06. Cusp
07. Roses for Her
08. Holomovement
09. New Adventures
10. Heatstroke

Lineup:

Tim: Tastiere
James: chitarre, campionamenti
Emily: monologhi

Ollie: chitarre, basso

Squarepusher - "Go Plastic"


2001 – Warp Records
Squarepusher non è normale. Mi chiedo se nel suo cervello veda il mondo come la sua musica. Go Plastic suona come suonerebbe dentro la vostra testa se aveste un delay granulare che vi filtra i pensieri. Elettronica fatta di oscillatori manovrati con mano schizofrenica, ritmi hip hop convulsi e delay dai rapporti strettissimi, irriconoscibili vocals house e incursioni vandaliche nei suoni dell'acid house e della techno. Ma ci sono anche organi tenebrosi, vibranti e suonatissimi, che portano in una dimensione quasi psichedelica di rumore ad onda quadra, improvvisi break di silenzio, e crescendo di volume da otalgia. Niente campioni, o pochissimi e massacrati dalla mano impietosa del signor Tom Jenkinson (spesso cannibalizza i sample di voce in modo da lasciare solo le vocali, togliendo qualunque parvenza di umanità a quei suoni). Arriva addirittura a partorire una riuscitissima presa per il culo dell’hardcore techno, nella lunga suite greenways trajectory, sequenziando un loop distortissimo di cassa che, con traiettoria assai irregolare, accelera accelera fino ad arrivare al rumore puro e semplice. Che il nostro ha comunque il coraggio di modulare.
Ma non c’è solo caos in questo disco. Anzi, Squarepusher ha messo una logica ben precisa, nel suo lavoro. Le tracce delineano una struttura al disco, che parte tranquillo, da un pacato ritmo hip-hop (ammiccando evidentemente al famigerato 2-step che andava tanto di moda in Inghilterra al tempo), e pian piano cresce, fino alla già citata greenways trajectory, dove tocca i vertici della schizofrenia. Poi si ricalma, con il minuto e mezzo di sana melodia fine a se stessa di Tommib. E poi via, giù di nuovo! Poi, come da logica delle montagne russe, alla fine si calma tutto. E noi siamo frastornati, molto, ma contenti. Insomma, questo Dj ne ha per tutti, distrugge qualunque cosa, ci stordisce il cervello, toglie ogni riferimento ritmico alla musica, così che non riusciamo nemmeno a ballare. Ma, con tutta questa frenesia, almeno lui, come ha detto qualcuno su internet, salva la musica dalla mediocrità.

Nicola

Tracklist:
01. My Red Hot Car
02. Boneville Ocident
03. Go! Spastic
04. Metteng Excuske v1.2
05. The Exploding Psychology
06. I Wish You Could Talk
07. Greenways Trajectory
08. Tommib
09. My Fucking Sound
10. Plaistow Flex Out

domenica, ottobre 02, 2005

Mùm - "Summer Make Good"


2004 - Fat Cat Records
La testa appoggiata sul cuscino. Steso in posizione disordinata, su di un letto sfatto, in una stanza disordinata. Disordinato è anche il cielo fuori dalla finestra. Comincia a fare freddo e così mi copro. Questo è il modo in cui affronto il primo ascolto di questo ultimo lavoro dei Mùm. Delicato, sospeso e carezzevole. Sono i primi tre aggettivi che mi vengono in mente mentre lo ascolto. Avevo sentito parlare solo qualche volta di loro e anche molto bene, ma non pensavo che avrebbero potuto catturarmi così tanto. Oltre ad avere un booklet bellissimo, questo disco ha anche dei pezzi meravigliosi. Non è difficile innamorarsi di "Weeping Rock Rock" al primo ascolto, con la voce delicatamente infantile di Krìstin, che disegna nell'aria favolose melodie capaci di sfiorare il suono degli strumenti sullo sfondo, con grande gentilezza. Melodia struggente anche in "Nightly Cares" ma certo un poco più incline al "ritmo". Piani elettrici e sintetizzatori di ogni genere di qua, archi e samples di là. Sin da subito il disco lascia intendere di essere davvero un'opera speciale, nonostante la defezione di Gyda, gemella di Krìstin. Questo ha sicuramente influito sul sound della band islandese, ma a mio parere nè in maniera negativa e nemmeno positiva. Si è evoluto e basta. Mi trovo molto contario a chi accosta il loro nome a quello dei Sigur Ròs. A parte il fatto che sono dell'opinione che ogni gruppo sia diverso da un altro, non ci trovo poi così tante somiglianze ostentate. Sono entrambi islandesi ma che vuol dire?! Evidentemente da quelle parti hanno un approccio di questo tipo alla musica. Quello che conta alla fine è se emoziona oppure no; e vi posso dire che questo disco emoziona moltissimo. L'approccio dei Mùm è a tratti, anche, molto rumoroso, costruito da samples, suoni confusi, distorsioni un po ovunque, ma tutto sempre realizzato con molta cura per il dettaglio e soprattutto sulla dolcezza del suono complessivo ("Oh, How The Boat Drifts"). I brani rientrano piuttosto tranquillamente nella durata media di una canzone, all'interno della quale riescono benissimo a comunicare tutto, senza troppe dilatazioni che rischierebbero di disperderne la compattezza, in tutti i sensi. "Sing Me Out The Window", sorprende per la sua concisa durata abbinata ad un'atmosfera fredda ma tutto sommato beata. Ragazzi, questo gruppo è davvero spettacolare. Non lasciatevi influenzare da recensioni varie. Quì parliamo di arte di un certo tipo e non si può farsela recensire o catalogare da qualcun altro. L'unica cosa da fare è procurarsi questo piccolo scrigno di emozioni e farselo fluire in cuffia fino alla fine. Non vi sentirete troppo tristi e vuoti arrivati alla fine?!

Christian

Tracklist
1 Hu HVLss-- a Ship
2 Weeping Rock, Rock
3 Nightly Cares
4 The Ghosts You Draw on My Back
5 Stir
6 Sing Me Out the Window
7 Islands of the Childrens Children
8 Away
9 Oh, How the Boat Drifts
10 Small Deaths Are the Saddest
11 Will the Summer Make Good for All Our Sins
12 Abandoned Ship Bells